Il Messaggio del Padre a Madre Eugenia Ravasio

 

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Nel 1932 suor Eugenia riceve il «Messaggio» che la consacra definitivamente e ufficialmente «profeta» del Padre, colei che gli prepara la strada perché possa portare sulla terra il suo regno di misericordia.

E’ questa la nota dominante del «Messaggio» e quindi della missione di madre Eugenia: preparare i figli ad accogliere nel loro cuore il Padre che in loro e con loro intende realizzare il suo regno di amore. Molti attendono il ritorno di Gesù «con potenza» distruttiva e fanno coincidere questa sua venuta con la «fine del mondo». In realtà nel Figlio torna il Padre con tutta la sua onnipotenza di amore creativo che farà tutto nuovo; che eliminerà per sempre il male dalla terra; che finalmente unirà agli uomini in una grande famiglia in cui tutti si riconosceranno fratelli nell’amore al Padre comune.

E’ tempo che gli uomini si convincano che Dio è loro Padre, un Padre di misericordia e tenerezza infinite che vuole venire tra di loro per liberarli dal male. Questo è il tempo: l’enciclica Dives in Misericordia del Papa Giovanni Paolo II ha ufficialmente aperto l’era del Padre, di cui Madre Eugenia è stata per cinquant’anni profeta non ascoltato.

Abbiamo avuto per via provvidenziale il «Messaggio» e, certi di dare a molte anime un raggio di luce e di speranza, lo abbiamo tradotto in venti lingue e diffuso in tutto il mondo. Chi lo desidera ce ne faccia richiesta.

Ne riportiamo di seguito le prime pagine:

1°luglio 1932

FESTA DEL PREZIOSO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO

Ecco finalmente il giorno per sempre benedetto della promessa del Padre celeste!

Oggi terminano i lunghi giorni della preparazione e mi sento vicina, vicinissima alla venuta del Padre mio e del Padre di tutti gli uomini. Alcuni minuti di preghiera e poi delle gioie tutte spirituali! Sono stata presa da una sete di vederlo e di sentirlo!

Il mio cuore bruciante d’amore si apriva con una confidenza talmente grande da farmi constatare che finora non ero stata così fiduciosa con nessuno. Il pensiero del Padre mio mi gettava come in una follia di allegrezza. Finalmente dei canti cominciano a farsi udire. Degli angeli vengono e mi annunciano questo felice arrivo! I loro canti erano così belli che mi sono proposta di scriverli appena possibile.

Questa armonia cessò un istante ed ecco il corteo degli eletti, dei cherubini e dei serafini, con Dio nostro creatore e Padre nostro. Prostrata, la faccia a terra, inabissata nel mio nulla, ho recitato il Magnificat. Subito dopo il Padre mi dice di sedermi con lui per scrivere ciò che ha deciso di dire agli uomini. Tutta la sua corte che l’aveva accompagnato è scomparsa. Il Padre solo resta con me e prima di sedersi mi dice:

«Te l’ho già detto e te lo dico ancora: non posso più donare un’altra volta il mio Figlio diletto, per provare il mio amore per gli uomini! Ora è per amarli e perché essi conoscano questo amore che io vengo tra loro, prendendo la loro somiglianza, la loro povertà. Guarda, io depongo la mia corona e tutta la mia gloria, per prendere l’atteggiamento di un uomo comune!»

Dopo aver preso l’atteggiamento di un uomo comune deponendo la sua corona e la sua gloria ai suoi piedi, prese il globo del mondo sul suo cuore, sostenendolo con la mano sinistra, poi si sedette accanto a me.

Non posso dire che qualche parola sia sul suo arrivo e sull’atteggiamentoche si degnò assumere, che sul suo amore!

Nella mia ignoranza non ho parole per esprimere ciò che egli mi fece capire.

«Pace e salvezza, disse, a questa casa e al mondo intero!

Che la mia potenza, il mio amore e il mio Spirito Santo tocchino i cuori degli uomini, perché tutta l’intera umanità si volga verso la salvezza e venga verso suo Padre che la cerca per amarla e salvarla! Che il mio vicario Pio XI capisca che questi sono giorni di salvezza e di benedizione. Che non si lasci sfuggire l’occasione di richiamare l’attenzione dei figli sul Padre che viene a far loro del bene in questa vita, ed a preparare loro la felicità eterna.

Ho scelto questo giorno per cominciare la mia opera tra gli uomini, perché è la festa del Sangue prezioso del mio figlio Gesù. Ho intenzione di intridere in questo Sangue l’opera che sto iniziando, perché essa porti grandi frutti nell’umanità intera».

Il Messaggio del Padre a Madre Eugenia Ravasioultima modifica: 2008-09-30T21:09:28+02:00da dio_amore
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