“ Vieni dunque o anima mia, al Cristo e digli «Fammi udire la tua voce, perché la tua voce è soave ed il tuo viso è leggiadro». Odi la voce dell’esultanza, la voce di mirabile gaudio, la voce della gioia del cuore: odi quel che prima Dio aveva celato, l’Angelo taciuto, il Patriarca nascosto, i Profeti non detto, il Precursore del Cristo sorvolato ….. aperto le labbra all’Evangelista Matteo, che dice: «Dai giorni di Giovanni Battista fino ad oggi il regno dei cieli è oggetto di violenza ed i violenti se ne fanno padroni.»
Oh, inspiegabile gioia, inimmaginabile dolcezza, insaziabile desiderio, che il regno dei cieli sia oggetto di violenza e che i violenti possano impadronirsene! E come può tal cosa avvenire?
Un regno tanto grande ed illustre, un bene senza confini come quello, essere oggetto di violenza, venir conquistato con la forza? O Dio, che cos’è mai ciò? E con quali armi? Come è possibile, o Dio?
leggi tutto l’articolo nell’angolo di Luciano Garofoli