L’UOMO STUPITO AMICO DI BERGOGLIO.

11.jpgDon Giacomo, che s’illuminava quando parlava del suo amico cardinale e che alla vigilia del Conclave del 2005 lo portava nell’anima come il “suo” candidato, non ha potuto vedere l’avverarsi del suo desiderio su questa terra, perché è morto prematuramente, per tumore, il 19 aprile dell’anno scorso (proprio l’anniversario dell’elezione di Benedetto XVI).

Ma gli amici a lui più vicini, soprattutto della rivista “30 Giorni”, di cui don Giacomo era la mente e il cuore, ricordano con commozione quell’ultimo incontro in redazione durante il quale, col suo sorriso evangelico, il sacerdote brianzolo (romano d’adozione), considerando il rapido avanzare della malattia, disse più o meno queste parole:

“se il Signore ha deciso di chiamarmi e non posso fare più niente, io offro il mio corpo, la mia vita, per la Santa Chiesa”.

Per uno di quei misteri che sono noti ai cristiani, ma lasciano comunque ammutoliti, non è passato nemmeno un anno dall’offerta e dal sacrificio di don Giacomo e il suo amico cardinale, che lui considerava un meraviglioso pastore per la Chiesa universale, è stato chiamato da Dio al pontificato.

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L’UOMO STUPITO AMICO DI BERGOGLIO.ultima modifica: 2013-03-16T11:57:46+01:00da dio_amore
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